Master in Etnopsichiatria e Psicologia Transculturale

Scade oggi, 10 gennaio 2009, l’iscrizione al “Master in Etnopsichiatria e Psicologia Transculturale” organizzato dall’Istituto A.T. Beck.

Nella presentazione del master sul sito dell’Istituto si sostiene:

“Le migrazioni hanno scomposto la realtà che viviamo recando nuovi scenari ed una trasformazione profonda del tessuto sociale.Visti il numero di immigrati presenti in Italia e la creolizzazione in atto, per poter lavorare ed essere efficaci, occorre favorire un sapere nuovo che permetta di non lasciare più al caso le azioni e le scelte rispetto a questi temi da parte dei professionisti che se ne occupano.Per questo motivo si rende sempre più necessaria, da parte di chi opera in questi contesti sociali, la conoscenza dei sistemi di riferimento della eterogenea popolazione migrante: sistemi che non sono solo quelli delle terre di provenienza, ma anche quelli delle loro appartenenze in transito nella nostra realtà sociale.Questo Master è rivolto a chi cura il disagio psichico e sociale delle popolazioni in movimento, ma anche a chi si prende cura, nel più ampio senso del termine, di questi nuovi abitanti: dunque agli operatori della salute, agli operatori sociali, della scuola e del diritto.I luoghi d’incontro destinati alla comprensione e all’accoglienza di ciò che consideriamo “altro” si costruiscono imparando a cogliere le differenze, ragionando sui problemi attuali e sui possibili scenari evolutivi e attraverso l’ acquisizione di strumenti tecnici idonei ai diversi tipi di migranti.Nel creare ipotesi interpretative e di intervento, sebbene sia sempre utile un confronto con l’esperienza degli altri Stati, europei e non, l’Italia rimane però una realtà peculiare, con variabili esclusive che  connotano sia le fenomenologie, sia le risorse da mettere in campo.L’Istituto Beck, dopo aver offerto formazione in etnopsichiatria con seminari ed incontri, propone per questo  motivo un percorso di alta specializzazione più completo rivolto a chi lavora o intende impegnarsi in contesti multiculturali. (http://www.istitutobeck.it/MasterEtno/home.asp)

All’esperienza maturata negli anni precedenti, si devono aggiungere anche i metodi didattici specifici:

“Nel corso delle sessioni di insegnamento, oltre che su aspetti teorici, l’enfasi è posta su aspetti pratici della clinica e sull’apprendimento esperienziale, tramite la partecipazione attiva dell’allievo secondo metodiche d’insegnamento cognitivo-comportamentali associate alla pratica etnoclinica: lezioni frontali teoriche; role-playing e simulate di consultazioni etnopsichiatriche; videoregistrazione delle lezioni e successiva discussione in aula; apprendimento mediante visione di filmati relativi a pratiche di cura tradizionali; incontro e confronto con terapeuti e figure di curatori tradizionali; visite guidate ai luoghi della migrazione a Roma (Caritas, Centro Astalli, Centro di accoglienza eritreo di via Cupa); tirocini volontari in appropriate strutture convenzionate con l’Istituto A.T. Beck; creazione di una mailing list e di un forum online per i partecipanti al corso per creare una comunità di pratica.” (http://www.istitutobeck.it/MasterEtno/Metodologie.asp)

Tra gli obiettivi formativi, il master si propone di fornire conoscenze teoriche sui sistemi di cura etnopsichiatrici; trasmettere e favorire la creazione di strumenti terapeutici etnopsichiatrici mettendo a disposizione degli allievi delle chiavi di lettura comparate, nonché modalità e tecniche d’intervento attuabili; stimolare un’elaborazione critica della materia etnopsichiatrica per imparare ad interagire costruttivamente con sistemi culturali “altri”; orientare alla formazione di una mentalità etnopsichiatrica.(http://www.istitutobeck.it/MasterEtno/Obiettivi.asp)

Più informazioni sul master, sul sito dell’Istituto A.T. Beck a Roma.

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