A Modena la farmacia parla 10 lingue

Una bella notizia che viene da Modena:

“I modenesi possono acquistare l’aspirina in inglese, francese, tedesco, russo, arabo, cinese, srilanchese, portoghese, rumeno e albanese. Niente più equivoci, errori o imbarazzi causati dalle incomprensioni linguistiche tra il farmacista e l’utente straniero. Il Comune di Modena ci ha pensato è ha attivato una “Farmacia senza frontiere”, la prima in grado di abbattere il muro delle incomprensioni parlando ben dieci lingue, grazie al servizio di mediazione linguistica fornito attraverso un call center.
Si tratta di un progetto sperimentale che per ora è attivo solo nella farmacia “Del Pozzo”, una delle dodici farmacie comunali della città, che già gode di una larga fascia di utenza straniera.
Il sistema, già utilizzato nei Pronto Soccorso e in altri reparti di grandi ospedali nazionali, permette ai cittadini stranieri e ai turisti di esprimere tranquillamente nella propria lingua bisogni, dubbi e richieste con la certezza di essere capiti. Dall’altra parte il farmacista pone domande, fornisce suggerimenti e consigli con la medesima certezza di non essere frainteso. Utente e farmacista comunicano infatti tramite apparecchi telefonici collegati ad un call center, in funzione tutti i giorni, 24 ore su 24, dove operano mediatori madrelingua specializzati.
Al momento dell’arrivo in farmacia il cliente straniero identifica la lingua di suo interesse scegliendo tra le dieci bandierine disegnate sull’apparecchio telefonico; il farmacista di turno attiva il contatto e dall’altra parte della cornetta un operatore madrelingua si inserisce nella conversazione traducendo dall’italiano alla lingua straniera e viceversa.
“Gli stranieri residenti in città sono circa ventimila, pari all’11 per cento della popolazione residente, e sono in crescita – dice l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune, Simona Arletti. – Sappiamo che la non conoscenza delll’italiano, oltre alle condizioni socio-culturali, spesso non consente loro un accesso adeguato e appropriato ai servizi, ecco perchè ridurre le disuguaglianze di salute tra cittadini e promuovere azioni che favoriscono la parità d’accesso ai servizi è tra i nostri primi obiettivi.
Il servizio di interpretariato offerto dalla farmacia è completamente gratuito per i cittadini. In questa fase sperimentale saranno monitorati gli accessi e valutata l’adeguatezza delle risposte e delle frequenze di richiesta di intervento per le dieci lingue scelte; dalla sperimentazione verranno selezionate le lingue più utilizzate su cui verrà consolidato il servizio.”
Ma c’è anche chi non approva l’iniziativa (ma per quali ragioni?) :
“Si tratta del consigliere della Regione Emilia Romagna del Pdl e capogruppo in consiglio comunale a Modena, Andrea Leoni, che ha così commentato: “L’integrazione in Italia si fa partendo dall’insegnamento e dall’utilizzo della lingua italiana e non dalla sua cancellazione. Continuare, come fa l’amministrazione di sinistra di Modena, a disincentivare gli stranieri all’utilizzo della lingue del Paese che li ospita, traducendo tutto nella loro, è dannoso sia per gli immigrati che devono integrarsi sia per la nostra società”.
Dopo gli annunci di lavoro del centro per l’impiego, dopo l’utilizzo dell’arabo come seconda lingua insieme all’inglese all’interno degli ospedali e della guide sanitarie, dopo la guida in arabo per gli immigrati che vogliono aprire una attività, pur non sapendo l’italiano – ha affermato Leoni – oggi arriva la farmacia multietnica con tanto di costoso servizio di traduzione in tempo reale all’interno. È scandaloso – ha aggiunto – che in una provincia dove si tagliano le prestazioni sanitarie e le medicine gratuite all’interno degli ospedali, si getti denaro pubblico per pagare traduttori linguistici all’interno delle farmacie. L’unica cosa che per noi deve essere privilegiata, su tutto, è la lingua italiana, la cui conoscenza è necessaria per lavorare
vivere ed integrarsi nella nostra società”. (fonte Stranieri in Italia del 6 novembre 2008) 

Un’iniziativa simile aspettiamo anche a Roma e nel Lazio dove la percentuale degli immigrati è ancora più alta.

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